Gelato: 10 miti da sfatare

Il gelato è una prelibatezza che riesce a mettere d’accordo proprio tutti, riunendo grandi e piccini, giovani e meno giovani, vegetariani, golosi e meno golosi sotto il “tetto” degli stessi sapori.

Perfetto per rinfrescarsi nelle calde serate estive o per rifocillarsi dopo lunghe passeggiate in primavera, il gelato è protagonista, per molti, anche dell’inverno, con il suo gusto delicato, che si scioglie sotto il palato, e le sue proprietà nutritive… tutta genuinità!

Un prodotto che per molti è “solo” dessert ma per altri è un vero e proprio culto, capace, oramai da secoli, di deliziare e solleticare qualunque curiosità golosa, originando però, tra la gente, anche parecchi pregiudizi e miti assolutamente da sfatare.

Un punto di vista scientifico ed attendibile è stato fornito, in merito, proprio dall’Istituto del Gelato Italiano, che ha scomodato i pareri di esperti nutrizionisti per sciogliere tutti i nodi della questione.

1) Il gelato è vietato nelle diete ipocaloriche.

Sebbene il divieto-gelato sia molto comune da ritrovare nelle diete per perdere peso, è assolutamente una contromisura sbagliata da considerare. Consumato in porzioni ragionevoli (150 kcal come spuntino e 100 kcal come dessert) il gelato è addirittura un alimento consigliato in questi frangenti, poichè, essendo percepito come un goloso piacere da chi segue un regime dietetico restrittivo, garantisce addirittura un’aderenza maggiore al programma alimentare da seguire, che per molti, altrimenti, diventa una prigione da cui fuggire il prima possibile!

2) Per i diabetici sono più salutari i gelati alla frutta rispetto alle creme.

Gelida Emozione - Frutta

 In verità è esattamente il contrario!

I gelati alla frutta sono più ricchi di zuccheri, mentre le creme risultano più grasse.

3) Il gelato alla soia è più salubre.

Le caratteristiche nutrizionali del gelato alla soia sembrano non essere poi così diverse da quelle del gelato tradizionale; l’unica, sostanziale, differenza sembrerebbe costituita dal fatto che la soia non contenga colesterolo, sebbene non tutti gli studi concordino con la sua correlazione, al 100%, con l’insorgenza di malattie cardio-circolatorie.

4) Il gelato allo yogurt è più leggero.

Il gelato allo yogurt è molto simile, in realtà, come contenuto calorico e presenza di grassi, al gelato tradizionale. Ha però, sicuramente, una qualità in più: contiene i fermenti lattici, decisamente un toccasana per la salute dell’intestino!

5) I gelati confezionati sono preparati con materie prime scadenti.

Imparare a cercare, sulle confezioni dei prodotti che portiamo a casa, gli elenchi degli ingredienti e le tabelle nutrizionali può diventare, di certo, un’utile abitudine, non solo per quanto riguarda il gelato. Sebbene sembri facile associare il gelato artigianale alla genuinità e quello confezionato a standard inferiori di qualità, in realtà il mercato propone scelte egualmente valide, in termini di materie prime, in entrambe le categorie. Bisogna sapersi districare tra le etichette!

6) Il gelato può sostituire un pasto.

E’ un evento che non deve accadere con regolarità ma che può essere occasionale. Tra l’altro, date le sue proprietà nutritive, al massimo un gelato può sostituire una portata e non un intero pasto.

7) Il gelato confezionato è più calorico di quello artigianale.

E’ sempre sbagliato generalizzare, bisogna accertarsi, come detto, di quello che si mangia informandosi sulle tabelle nutrizionali, disponibili sulle confezioni dei prodotti. In ogni caso entrambe le tipologie di gelato sono, di certo, caloriche.

8) Nel gelato confezionato c’è più “aria”, quindi la qualità è inferiore.

L’unica cosa con cui ha a che fare l’aria è il volume, non la qualità. Da lì anche la sensazione che proviamo al palato, come porosità, ma nulla di più.

9) Il gelato artigianale è più genuino di quello confezionato.

Come detto, l’elenco degli ingredienti è una finestra sul mondo dei gelati che stiamo per portare a casa: la freschezza e la qualità di quello che mangiamo parte dalla nostra sete di consapevolezza!

10) Il gelato confezionato è meno indicato per i bambini.

Quello che molti non possono sapere è che, durante le fasi produttive, le condizioni igienico-sanitarie degli impianti e delle materie prime utilizzate per confezionare cibi sono sempre controllate e tenute sotto costante valutazione, per permettere la messa in commercio di prodotti sani e, soprattutto, in linea con le norme vigenti.

Che si parli della produzione di gelato artigianale o di quello confezionato c’è un solo elemento che ha un ruolo primario nella riuscita di un prodotto di qualità: la catena del freddo. Si tratta, in sostanza, del mantenimento dei prodotti surgelati ad una temperatura costante inferiore a -18 °C durante tutto il percorso che porta dalle fasi iniziali della produzione alla vendita, compresi trasporto, stoccaggio ed esposizione. Tutto questo per evitare scongelamenti, anche parziali, che sarebbero in grado di danneggiare i prodotti a vari livelli, talvolta persino favorendo la proliferazione di microrganismi in grado di riprodursi anche a temperature proibitive sottozero.

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