La dieta del gelato

Dieta e gelato: è  davvero possibile mettere queste due parole all’interno della stessa frase?
Sembrerebbe proprio di sì e ad attestarlo ci sarebbero addirittura degli studi scientifici.

Il segreto è, ovviamente, nelle porzioni e nelle creme scelte per allietare il palato. Ma c’è proprio un regime alimentare che viene chiamato “dieta del gelato“. Curiosi di saperne di più?

La dieta del gelato: cosa c’è da sapere

Il gelato è troppo spesso criminalizzato; invece è un alimento dalle tante qualità che, anche psicologicamente, aiuta ad affrontare meglio una dieta. L’importante è mangiarlo come alternativa al pasto tradizionale e non aggiungerlo a primo e secondo come dessert. Il gelato è prodotto con latte, uova, zucchero, caffè, cacao o frutta, tutti alimenti dotati di un buon valore nutrizionale. Mangiando una coppa alla crema, per esempio, introduciamo proteine di alto valore biologico, grassi di qualità, glucidi a rapido assorbimento e a pronta disponibilità energetica come lattosio e saccarosio. Buono è anche l’apporto di vitamine A e B2 e di sali minerali, come calcio e fosforo. Se poi aggiungiamo un paio di cialde o un biscotto, che sono a base di cereali, la composizione nutrizionale del pasto si arricchisce di amido“. A riferirlo è il Professor Migliaccio, nutrizionista intervistato proprio dall’Istituto del Gelato in concomitanza della proposta di una dieta sintetizzata così:

  • una porzione al giorno di gelato, tassativamente singola e non replicabile, in assenza di altri dolci nel programma settimanale;
  • dieta seguita per una sola settimana (il regime calorico è di circa 1.200 calorie al giorno), al massimo a settimane alterne;
  • ideale per tutti, donne e uomini, dai 16 anni in su;
  • sconsigliata per i diabetici, a meno di valutazioni positive da parte del medico/nutrizionista.

Lo stesso Prof Migliaccio assicura: “Il gelato ha una rilevante valenza nutrizionale perché contiene nutrienti molto importanti, proteine ad alto valore biologico, proteine del latte e dell’uovo, carboidrati semplici, facilmente assorbibili, e carboidrati più complessi presenti nel cono, che hanno un assorbimento più lento. Specialmente in estate, un pasto completo può essere sostituito con un bel gelato alle creme, con qualche cialda o un cono o un biscotto, per apportare anche carboidrati complessi. Il gelato contiene anche liquidi: non ci disseta rapidamente, come un bicchiere di acqua fresca e non porta quindi una soddisfazione della sete immediata, ma non provoca l’effetto di successiva vasodilatazione. È importante scegliere il formato e le tipologia adatti alla situazione di consumo“.

Il segreto per gustarlo meglio? Assaporarlo pian piano, aspettando qualche secondo tra un morso e l’altro: si tratta pur sempre di una pietanza fredda che può anestetizzare le papille gustative; evitate la voracità e imparate a godervi ogni singolo istante: l’esperienza sarà ancora più soddisfacente e di qualità!

I gusti

Se per le quantità è opportuno non optare mai per il fai-da-te, ma riferirsi ad un nutrizionista di fiducia, per i gusti, invece, si può imparare a prediligere quelli più giusti per mantenere un regime alimentare controllato: da preferire sono sicuramente i gelati alla frutta rispetto alle creme (che contengono anche panna e uova), ma perfetti sono anche i sorbetti che non contengono latte e risultano leggerissimi sebbene molto dolci e piacevoli al palato.

Infine, vale la pena ricordare che sebbene il gelato industriale possa essere meno calorico o, comunque, indicare precisamente l’apporto energetico sulla propria confezione, rendendo più facile regolarsi, quello artigianale è di gran lunga più fresco e genuino, ben mantecato, cremoso e morbido da gustare: insomma, avendo l’opportunità di scegliere, non c’è storia!

E voi, avete mai provato la dieta del gelato?

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