Gelato gluten-free: quali gusti può mangiare un celiaco?

Il gelato è un alimento che, di base, non ha particolari controindicazioni per i celiaci, tranne che in alcuni gusti comprendenti ingredienti contenenti glutine.

Le cose, però, non sono così semplici perché, a volte, queste fresche creme vengono preparate in stabilimenti o laboratori dove sono trattate anche materie prime inadatte a questo tipo di intolleranza, che potrebbero finire per contaminare, anche se in minima parte, il prodotto finale. Per chi ha una sensibilità molto elevata, questo fattore potrebbe rappresentare un rischio o, comunque, un grande problema.

Industriale o artigianale?

Quando si parla di grandi stabilimenti industriali, il rischio che il gelato venga contaminato con farinacei contenuti in altri prodotti trattati dall’azienda è altissimo: proprio per questo, negli ultimi anni marchi importanti e conosciuti a livello internazionale hanno cercato di curare maggiormente la produzione con una catena di montaggio a prova di celiachia; insomma, si capisce come non basti – seppur necessario – elencare con dovizia di particolari tutti gli ingredienti inclusi nella ricetta di ogni singolo gusto di gelato, ma anche assicurare ai clienti un’esperienza trasparente e positiva, in base alle svariate specifiche esigenze che può manifestare.

Ma c’è di più.

Un marchio di riconoscimento

Negli ultimi tempi per i celiaci è diventato molto più facile districarsi in questa faccenda poiché sulle confezioni dei gelati e sulle locandine o le porte d’ingresso delle gelaterie viene esibito, una volta conclusi tutti gli accertamenti da parte dell’ente, il marchio dell’AIC (Associazione Italia celiachia) che certifica proprio l’assenza di glutine nelle preparazioni proposte.

Per ottenere questo bollino è necessario che ingredienti e ingredienti composti siano riportati sul prontuario dell’associazione stessa per controllare che tutte le possibili contaminazioni, anche quelle impreviste, siano in qualche maniera verificabili.

Addirittura, in alcune regioni italiane è necessario partecipare ad un breve corso informativo, cadenzato durante l’anno, che viene organizzato dai SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) e condotto da insegnanti e volontari AIC.

Ma cosa deve fare, quindi, un celiaco se si trova in giro e ha voglia di mangiare un gelato artigianale?

L’ideale è accertarsi presso il gelataio di turno (se presente) su eventuali possibili contaminazioni o chiedere ai banconisti informazioni al riguardo: nel dubbio, ovviamente, è sempre meglio recarsi altrove.

I gusti

In ogni caso, ecco un piccolo vademecum per imparare a riconoscere i gusti “sicuri” da quelli certamente da evitare.

Sì ai gelati al cioccolato (soprattutto fondente), alla frutta o al fiordilatte; no a quelli al biscotto, ad alcune granelle o, ovviamente, ad eventuali coni, wafer e pan di spagna.

Da tenere presente anche il fatto che la legge dichiara a prova di celiachia prodotti con glutine presente in quantità inferiori alle 20 ppm (parti per milione), quindi non totalmente assente, perché questa rappresenta scientificamente la soglia di tolleranza.

Insomma, per assicurare un gelato gluten-free bisogna non solo etichettare in maniera precisa i propri prodotti, ma anche controllare tutte le possibili contaminazioni: volontarie, involontarie, crociate.

Se volete andare sul sicuro, da Gelida Emozione è possibile trovare non solo dolci e gelati gluten-free, ma anche lactos-free!

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