L’origine del sorbetto, il “nonno” del gelato!

Il sorbetto chi non ne ha mangiato almeno uno nella vita? Lo sapevate che esso  viene considerato il nonno del gelato? Ebbene si è stata una bevanda apparsa molti anni secoli fa ed ha subito una serie di evoluzioni nel corso del tempo. Uno degli errori che spesso si tende a commettere sta nell’accostarlo alla granita, il sorbetto  infatti è tutt’altra cosa, per questo, il breve articolo che seguirà farà un pò di luce e chiarezza su questa meravigliosa bevanda rinfrescante che non conosce il tempo che passa.  va detto prima di tutto che il sorbetto viene realizzato attraverso una base di acqua e l’utilizzo di aromi della frutta e dei liquori.

La sua etimologia nasconde in se un pò di mistero. C’è  infatti chi pensa derivi dalla parola araba “sherbeth”  che sta a significare bevanda fresca, chi invece dal termine della lingua turca “sharber” che vuol dire sorbire, chi dal verbo latino ”sorbeo-es-sorbui” sorbire o succhiare, insomma come si può ben intuire in merito a questa questione c’è tanto ancora da scoprire.

Una storia che viene da lontano

Nonostante la molteplicità di versioni, pare che il termine “sorbetto” sia stato adottato per la prima volta nel Medioevo, perchè la parola ricordava il suono di chi gusta, succhiando un po’ alla volta, questo tipo di bevanda; si tratterebbe, quindi, di una parola onomatopeica.

Se il suo nome dunque viene fatto risalire nel Medioevo, la sua apparizione in tavola avviene decisamente molto prima, ai tempi dell’antica Roma, quando l’imperatore Nerone faceva arrivare  il ghiaccio proveniente dall’Appennino.

Ma non solo, a decantarne le sue gustose proprietà ci hanno pensato anche i poeti come Simonide, nel V sec. a.C., ci fornisce una dolcissima testimonianza di questa pratica, nota anche presso i greci: “la neve si seppellisce viva, perché viva si conservi e ingentilisca l’estate”.
Seneca,  che nel I sec. d.C.,  attraverso alcuni suoi scritti ci ha fatto conoscere, la pratica nei particolari, per ottenere bevande refrigeranti, antenate dei moderni sorbetti che prevedeva il filtraggio ripetuto di queste bevande in un colatoio d’argento o un panno di lino colmi di neve, tale tecnica era indispensabile per ottenere il risultato desiderato. In seguito invece venne utilizzata  la neve,  la quale veniva direttamente mescolata al succo di frutta, ottenendo così bevande più simili a sorbetti e granite.

Nonostante le tecniche nel corso dei secoli siano cambiate il sorbetto è rimasto un cibo cult che è perdurato nel tempo.La sua maggiore diffusione avviene a partire dalla seconda metà del XVI secolo, quando, i sorbetti cominciarono, dalla Sicilia, a diventare immancabili sule tavole delle  tantissime corti italiane.
Con il passare del tempo la sua produzione divenne sempre più semplice e le materie prime utilizzate sempre meno costose, per cui da un consumo d’élite di corte si passò a quello di consumo borghese e questo anche grazie al siciliano Francesco Procopio Cutò che, nel suo “Café Procope”, aperto a Parigi nel 1686, cominciò a diffondere i suoi sorbetti speciali alla sua importante clientela europea.

Il successo fu talmente grande che Luigi XIV assegnò a questo italiano l’esclusiva per la fornitura a corte di “acque gelate” (quelle che oggi chiamiamo “granite”), “fiori d’anice” e “fiori di cannella” (che erano una sorta di gelati alla frutta).Da questo momento in poi, grazie allo sviluppo di nuove tecniche per produrlo a nuovi gusti, il sorbetto si è fatto sempre più strada diventando un dessert intramontabile e che piace veramente a tutti.

Una storia la sua, veramente appassionante e che nel tempo non smette di far parlare di se.

 

 

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